Ti benedica il Signore e ti custodisca. (Lb 6,24)
יְבָרֶכְךָ֥ יְהוָ֖ה וְיִשְׁמְרֶֽךָ׃
Benedicat tibi Dominus, et custodiat te.
Benedire (ברך brk), in ebraico la radice brk ha due significati: il primo “inginocchiarsi” e il secondo “benedire”, “rendere felice”, “lodare”, “glorificare”. Per la prima volta nella Bibbia ebraica, il verbo ברך (bārak) compare sulla prima pagina della Bibbia, nel primo racconto della creazione, quando Dio crea la vita e i primi esseri viventi, essi ricevono la benedizione di Dio: “Siate fecondi e moltiplicatevi” – dice Dio stesso (Gen 1,23). La vita e la fecondità sono partecipazione alla potenza creatrice di Dio e quindi come tali sono benedette.
La prima lettura odierna dal Libro dei Numeri (6,22-27) racconta la benedizione con cui, secondo il comando di Dio, Aronne e i suoi successori dovevano intercedere per i figli d’Israele: «Il Signore ti benedica e ti protegga, il Signore faccia risplendere per te il suo volto, il Signore ti dia la sua grazia, il Signore rivolga verso di te il suo volto e ti conceda pace”.In questo contesto, la benedizione è la concessione di forza, abbondanza, prosperità e pace. È interessante notare che il verbo ebraico ברך (bārak) è tradotto in questo passo dalla LXX, con la parola greca εὐλογέω (eulogeō), che significa letteralmente “parlare bene”.
Il brano del Vangelo di Luca (2,16-21) sull’arrivo dei pastori alla grotta di Betlemme, ricorda che i pastori ricevettero una speciale rivelazione divina sul bambino Gesù, che stupì tutti e in risposta alla quale i pastori glorificarono e lodarono Dio.Va notato che “adorare” o “glorificare” è uno dei significati del verbo ebraico ברך (bārak).
Si crea così uno straordinario dialogo con Dio, in cui Egli “benedice” l’uomo, donandogli una parte di sé, la sua vita e la sua potenza, e l’uomo può rispondere a Dio “parlando bene”, cioè lodandolo e glorificandolo. Non solo all’inizio del nuovo anno 2023, ma che ogni giorno possiamo noi vivere la benedizione di Dio, benedicendo Lui ma anche gli uni gli altri, nel Suo nome.
