Potenza (גְּבוּרָה geḇûrâ) 

Con la sua forza domina in eterno, il suo occhio scruta le genti; contro di lui non si sollevino i ribelli. (Sal 66,7)

מֹ֘שֵׁ֤ל בִּגְבוּרָתֹ֨ו עוֹלָ֗ם עֵ֭ינָיו בַּגּוֹיִ֣ם תִּצְפֶּ֑ינָה הַסּוֹרְרִ֓ים אַל־יָר֖יּמוּ לָ֣מוֹ סֶֽלָה

Qui dominatur in virtute sua in aeternum, oculi eius super gentes respiciunt; rebelles non exaltentur in semetipsis.

Potenza (גְּבוּרָה geḇûrâ) deriva dalla radice gḇr e significa fortezza, potere, dominio, possanza, autorità, potestà, ma anche valore, audacia, energia, efficacia, prodezza. Oltre alla forza fisica, questo sostantivo denota anche il potere di Dio, le sue opere potenti e meravigliose e anche la forza morale dell’uomo. La personificazione del potere nei tempi antichi era il re. La potenza di Dio, che supera ogni forza e potere umano, si estende a tutte le epoche e si manifesta attraverso il suo essere eterno, attraverso le sue opere e azioni potenti, e attraverso la legge e la giustizia. La magnificenza del suo potere si rivela, quindi, nella sua azione. La potenza di Dio è associata anche allo Spirito di Dio, lo Spirito di saggezza, intelligenza e consiglio (Is 1,2; Pr 8,14; Gb 12,13). Il nome di Dio si identifica con la Sua גְּבוּרָה (geḇûrâ).

Nell’odierno Salmo responsoriale (Sal 66), che celebra le grandi opere di Dio, leggiamo: “Egli cambiò il mare in terra ferma, passarono a piedi il fiume. Per questo in Lui esultiamo di gioia! La sua potenza (גְּבוּרָה geḇûrâ) regna per sempre” (vv.6-7). Questi due versi dell’inno al Signore che ha mostrato la sua potenza, richiamano, attraverso la memoria di “mare” e di “fiume” due eventi: la traversata del Mar Rosso nella notte di Pasqua e la traversata del Giordano all’ingresso nella terra promessa. Queste parole sono la confessione di fede del Salmista nella potenza di Dio. Va ricordato che le profondità del mare sono nella Bibbia il simbolo del male. Se Dio conduce gli Israeliti attraverso il mare, significa che il suo potere è più grande di questo elemento e della realtà che simboleggia. Il Signore Dio, e solo Lui, ha il potere di portarci sani e salvi attraverso i pericoli della vita, e quindi possiamo fidarci della Sua presenza e della Sua azione.

Nel Vangelo di questa domenica (Gv 14,15-21), il Signore Gesù promette ai suoi discepoli il Consolatore, lo “Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede né lo conosce”, perché non lo accoglie. Secondo l’evangelista Giovanni, il mondo non conosce e non vede l’azione di Dio, così come non vede la presenza di Gesù. La fede è il modo per conoscere e sperimentare la potenza di Dio nella nostra vita. È la fede che ci apre gli occhi per vedere l’opera di Dio in noi e nella nostra vita. È grazie alla fede che possiamo dimorare nel Signore Gesù e con Lui nel Padre e sperimentare il suo amore.

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