Prodigi (נִפְלָאוֹת niflāʼōṯ)

Grande tu sei e compi meraviglie: tu solo sei Dio. (Sal 86,10)

כִּֽי־גָדֹ֣ול אַ֭תָּה וְעֹשֵׂ֣ה נִפְלָאֹ֑ות אַתָּ֖ה אֱלֹהִ֣ים לְבַדֶּֽךָ׃

quoniam magnus es tu et faciens mirabilia: tu es Deus solus.

Prodigi (נִפְלָאוֹת niflāʼōṯ), in ebraico, è il participio femminile plurale del verbo fālʼa, nella coniugazione nifal, che significa “essere meraviglioso, insolito, strano, stupefacente, incomprensibile, misterioso”. Il participio stesso significa “qualcosa di grande”, “miracolo”, “opere meravigliose”. Nella Bibbia ebraica solitamente indica le opere salvifiche di Dio, che sono inspiegabili e indescrivibili in termini umani, eppure sono vissute da determinate persone come eventi estremamente efficaci e decisivi per la loro esistenza. 

Nell’odierno Salmo responsoriale (Sal 86), נִפְלָאוֹת (niflāʼōṯ) è il complemento del verbo ʽāsa (fare) e, usato al plurale, esprime tutte le grandi opere di Dio. È interessante notare che anche il verbo ʽāsa (fare) è in forma del participio e si riferisce a Dio che “opera prodigi”: “Poiché Tu sei grande, operando prodigi, solo Tu sei Dio”. Grazie all’intervento di Dio e alla sua azione, Israele in situazioni critiche è stato salvato e preservato come nazione. Questi sono i grandi eventi della storia di Israele, a partire dall’Esodo e l’ingresso nella Terra Promessa. Queste grandi opere di Dio – prodigi, נִפְלָאוֹת(niflāʼōṯ), sono un segno che Dio rimane sempre fedele alla sua Alleanza, preservando costantemente Israele dalla distruzione. 

Nel Vangelo di oggi (Mt 13,24-30), il Signore Gesù racconta ai discepoli la parabola della zizzania e ne dà la spiegazione. La pazienza di Dio, che sa aspettare il momento propizio per separare la zizzania dal grano, ci sembra incredibile. Non interviene subito quando vede la zizzania seminata dal nemico, ma aspetta…, aspetta fino al raccolto. Il grano, è vero, ha avuto condizioni di crescita e maturazione più difficili, ma il grano è sempre grano e la zizzania è zizzania, e prima o poi la zizzania è destinata ad essere distrutta. Le grandi opere di Dio, נִפְלָאוֹת (niflāʼōṯ), si rivelano anche nella potenza vitale del grano che cresce tra le zizzanie.

Spesso non riusciamo a notare che il nostro progresso nella fede, o anche il successo umano, non è solo il risultato della nostra efficienza, ma anche una manifestazione dell’opera di Dio nella nostra vita. Portare in sé la memoria delle grandi cose che Dio ha operato nella nostra vita ci rende più forti e fiduciosi nell’agire di Dio quando ci troviamo in mezzo alle difficoltà.

Commento