Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. (Mt 13, 45n)
Iterum simile est regnum cælorum homini negotiatori, quærenti bonas margaritas. Inventa autem una pretiosa margarita, abiit, et vendidit omnia quæ habuit, et emit eam.
Converteruntque se inde viri et abierunt Sodomam; Abraham vero adhuc stabat coram Domino.
Stare in piedi (עמד ʽāmad), questo verbo in ebraico, nella coniugazione qal di base, significa stare/essere, stare in piedi, restare, reggersi, sostare, resistere. Da questa radice (ʽmd) deriva il sostantivo colonna, pilastro (ʽāmûd). Il verbo עמד (ʽāmad), già ricco di molteplici significati, compare in contesti diversi nei testi biblici e assume diversi significati. Ad esempio, in ambito militare, significa prendereposizione (1 Sam 17,3; 2 Sam 2,25). Spesso questo verbo è usato, ad esempio, in relazione a udienze in tribunale (Ez 44,24) o transazioni tra le parti di un patto (2 Re 23,3), nonché in un contesto di culto e significa quindi servire il Signore (Dt 10,8). Allo stesso modo, la comunità liturgica stadavanti al Signore in adorazione (Lv 9,5; Ger 7,10). Tuttavia, molto spesso nella Bibbia il verbo עמד (ʽāmad) significa semplicemente stare in piedi. Ad esempio, il servo di Abramo sta accanto ai cammelli (Genesi 24,30) oppure Dio dice a Mosè “la terra su cui stai è santa” (Es 3,5), ecc. Si può anche dire che una città sta su un colle, o che qualche popolo sta, cioè abita in una terra (Es 8,18).
Nella prima lettura di oggi (Genesi 18, 20-32), si racconta di Abramo che intercede presso il Signore per gli abitanti di Sodoma e Gomorra. La preghiera di Abramo è un patto in favore di cinquanta, quaranta, ecc… i giusti che possono trovarsi tra i malvagi di queste città. Ciò che attira maggiormente l’attenzione, tuttavia, è l’inizio della storia: YHWH rivela ad Abramo la sua intenzione di distruggere le città, contro le quali si innalza il grido a causa delle iniquità dei loro abitanti, quindi, il Signore vuole andare lì e vedere se l’accusa è vera.
Il versetto successivo (v. 22) è molto enigmatico: “Allora questi uomini andarono a Sodoma, e Abramo stava (עמד ʽōmed) davanti al Signore”, letteralmente, “stava ancora in piedi davanti al Signore”. Se questi tre signori sono partiti per Sodoma, e noi lettori sappiamo dal narratore che è stato il Signore a visitare Abramo, come potrebbe Abramo stare ancora davanti al Signore? Alcuni studiosi cercano di risolvere il mistero e spiegano che due signori (angeli) andarono verso Sodoma e invece il terzo, ossia il Signore rimase a parlare con Abramo. Lo stesso testo ebraico, tuttavia, non menziona nulla al riguardo e sembra essere più vicino alla nostra esperienza di quanto pensiamo. Quante volte riconosciamo nella persona che incontriamo la presenza del Signore, ed è allo stesso tempo il Signore davanti alla quale stiamo (עמד ʽāmad) in preghiera.
Tutto il colloquio di Abramo con Dio, la sua preghiera di intercessione per i giusti abitanti di Sodoma, trova l’approvazione del Signore, perché chi chiede riceve, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto (Lc 11,1-13) .
Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». (Gv 20,15)
Dicit ei Iesus: Mulier, quid ploras? quem quæris? Illa existimans quia hortulanus esset, dicit ei: Domine, si tu sustulisti eum, dicito mihi ubi posuisti eum: et ego eum tollam.