Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto, mentre il giusto vivrà per la sua fede. (Ha 2,4)
הִנֵּ֣ה עֻפְּלָ֔ה לֹא־יָשְׁרָ֥ה נַפְשֹׁ֖ו בֹּ֑ו וְצַדִּ֖יק בֶּאֱמוּנָתֹ֥ו יִחְיֶֽה׃
Ecce languidus, in quo non est anima recta; iustus autem in fide sua vivet.
Fede (אֱמוּנָה ʼěmûnă), in ebraico deriva dalla radice ʼmn, che, ad esempio, in arabo significa essere fedele, essere degno di fiducia, e come sostantivo significa sicurezza, pace, affidabilità, fiducia e fedeltà.
Tra i nomi che derivano da questa radice, il più comune è ʼěmet, che significa fermezza, certezza, fedeltà e verità. Secondo alcuni studiosi, ʼěmet significa fedeltà di Dio, che è il fondamento di ogni verità. Nei testi dell’Antico Testamento questa parola è usata per denotare qualcosa di solido e vero; più è importante ʼěmet, più amara e forte è la denuncia della sua mancanza. La parola ebraica אֱמוּנָה (ʼěmûnă) è simile a ʼěmet nel contenuto concettuale, ma nella forma è un participio passivo. Nonostante la radice comune, queste parole differiscono, come si può vedere, ad esempio, nella traduzione greca dei LXX: ʼěmet è tradotto come ἀλήθεια, che significa verità, invece אֱמוּנָה (ʼěmûnă) come πίστις, che significa fede. Vale la pena di sottolineare che la parola più nota nel nostro gruppo di termini è ʼāmēn, ossia AMEN.
Il profeta Abacuc, nella prima lettura di oggi, dice che “colui che è ingiusto perirà, e il giusto vivrà per la sua fedeltà”, letteralmente, “il giusto nella sua fede sarà” (וְצַדִּ֖יק בֶּאֱמוּנָת֥וֹ יִחְיֶֽה). Avere o non avere la fede non è cosa da poco, ma è una questione di vita o di morte. Si può apparentemente vivere, e in effetti camminare nella vita da morti. La fede è la pienezza della vita, perché è la partecipazione alla potenza vivificante di Dio.
Così anche Gesù, nel Vangelo di oggi (Lc 17,5-10), dà ai discepoli la risposta alla loro richiesta di accrescere la loro fede: “Se aveste fede come un granello di senape…”. La fede è una sola, c’è o non c’è, quindi, chiunque ha la fede, può fare cose eccezionali, perché, come dice l’apostolo Paolo: “tutto posso in Colui che mi dà la forza” (Fil 4,13).
