La Parola

Mantello (שַׂלְמָה śalmâ)

Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole.(Es 22,25)

אִם־חָבֹ֥ל תַּחְבֹּ֖ל שַׂלְמַ֣ת רֵעֶ֑ךָ עַד־בֹּ֥א הַשֶּׁ֖מֶשׁ תְּשִׁיבֶ֥נּוּ לֹֽו׃

Si pignus a proximo tuo acceperis pallium, ante solis occasum reddes ei

Mantello (שַׂלְמָה śalmâ), questo sostantivo deriva dalla radice ślm, che significa “contenere”, “cingere”, “circondare”, “abbracciare”, “comprendere”. Semanticamente, שַׂלְמָה (śalmâ) significa “parte d’abbigliamento”, nello specifico, “cappa” o “mantello”. Nell’Antico Testamento la legge prevedeva la restituzione del mantello (שַׂלְמָה śalmâ), dato in pegno, prima del tramonto. Il motivo era che il mantello era l’unica copertura per la pelle, cioè l’unico riparo per coprire il corpo durante il sonno (Es 22,26). Anticamente, infatti, il mantello fungeva anche da coperta. 

La liturgia di oggi, nella prima lettura (Es 22,20-26), cita questa legge, che prevede anche altre obbligazioni, espressione dell’amore verso il prossimo, a tutela delle vedove e degli orfani, dei quali Dio stesso, si è dichiarato un protettore speciale. Si potrebbe dire che chiunque avesse fatto del male a un orfano, a una vedova o a uno straniero, la cui fragilità esistenziale lo esponeva al rischio dello sfruttamento, doveva tener conto che cadeva nelle mani del suo “potente Protettore”. Come dice la nostra lettura, l’autore del reato si avrebbe egli stesso sperimentata l’esperienza dell’orfanità o della vedovanza. 

Nel Vangelo di oggi (Mt 22,34-40), Gesù viene interrogato su quale comandamento della Legge sia il più importante. In risposta, Egli cita una frase di “Shema Israel” (Dt 6,5) sull’amare Dio “con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze” e aggiunge il comandamento di amare il prossimo (Lv 19,18). Possiamo notare che il comandamento di amare Dio inizia con le parole: “Ascolta, Israele, il YHWH è il nostro Dio, YHWH è l’unico Signore” (Dt 6,4).

In questo contesto possiamo interpretare le parole «amerai il Signore Dio tuo…» non come un comandamento, ma come una promessa. In effetti, il verbo “amare” non appare qui all’imperativo, ma al futuro. Perciò, se tu ascolti Dio, se Lo scegli come tuo unico Signore, di conseguenza Lo amerai «con tutto il cuore…». Verrebbe da aggiungere che Egli sarà per te l’unico Signore, come questo l’«unico mantello» (Es 22,26) che avvolge la tua “nudità”, la tua debolezza, affinché anche tu possa diventare «manto» che copre la debolezza degli altri che sono deboli come te.

a priest wearing white cloak walking towards a doorway
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