La Parola

Lebbroso (מְצֹרָע meṣōrāʽ)

Naamàn, comandante dell’esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramei. Ma quest’uomo prode era lebbroso.  (2 Re 5,1)

וְ֠נַעֲמָן שַׂר־צְבָ֨א מֶֽלֶךְ־אֲרָ֜ם הָיָ֣ה אִישׁ֩ גָּדֹ֨ול לִפְנֵ֤י אֲדֹנָיו֙ וּנְשֻׂ֣א פָנִ֔ים כִּֽי־בֹ֛ו נָֽתַן־יְהוָ֥ה תְּשׁוּעָ֖ה לַאֲרָ֑ם וְהָאִ֗ישׁ הָיָ֛ה גִּבֹּ֥ור חַ֖יִל מְצֹרָֽע׃

Naaman princeps militiae regis Syriae erat vir magnus apud dominum suum et honoratus; per illum enim dedit Dominus salutem Syriae. Erat autem vir fortis leprosus.

Lebbroso (מְצֹרָע meṣōrāʽ), in ebraico è un participio passivo, della coniugazione pual, del verbo צרע (ṣrʽ) che signofica essere lebbroso. La traduzione greca della LXX traduce questo participio con la parola λεπρα (lepra) e quindi le versioni moderne rendono מְצֹרָע (meṣōrāʽ) con  lebbroso. Tuttavia, molti studiosi stanno discutendo su quale malattia si tratti. Non siamo del tutto sicuri che sia la lebbra, ma è sicuramente una malattia della pelle. Secondo la legge mosaica, questa malattia richiedeva che il malato fosse diagnosticato da un sacerdote, dichiarato da lui impuro e messo in quarantena. La fine della quarantena, dopo essere stati riconosciuti puri, l’inserimento dei malati nel culto religioso, erano sanciti dal sacerdote (Lv 14,2). 

Nelle letture di oggi troviamo due lebbrosi, o meglio il lebbroso Naaman in 2 Re 5, e dieci lebbrosi nel Vangelo di Luca (17,11-19). In entrambe le letture il problema non è tanto la malattia in sé, quanto il modo di vivere la guarigione miracolosa, compiuta da Dio, grazie alla fede del malato. È utile confrontare il comportamento riconoscente di Naaman (2Re 5), inizialmente scettico, che fu comandante degli eserciti del re di Aram, quindi, era lo straniero con quello del Samaritano (Lc 17), l’unico dei dieci lebbrosi guariti da Gesù, che tornò da Lui per ringraziarlo. 

È significativo che questi due stranieri mostrino una freschezza e un’apertura di fede che porta a «dare gloria a Dio», come dice Gesù stesso. Altri nove, ebrei, guariti da Gesù sono interessati solo ad espletare le formalità richieste dalla Legge per rientrare nella vita sociale.  Non sono capaci di riconoscere l’agire di Dio e rendergli grazie dell’esperienza della loro guarigione. È vero che Gesù stesso mandò questi dieci malati ai sacerdoti e fu lungo la via che furono purificati (καθαρίζω), ma solo uno di loro, un Samaritano, è stato capace di riconoscere l’agire di Dio in Gesù, perciò, tornò da Lui lodando Dio. 

La preghiera di lode nasce dallo stupore di fronte all’azione di Dio nella nostra vita e dall’essere grati per le meraviglie che Egli compie in noi, a partire dal nostro risveglio alla vita ogni giorno. Non era quella la preghiera di Maria… Magnificat?

photo of person s hand submerged in water
Photo by Andre Moura on Pexels.com

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