Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. (Is 55,6)
דִּרְשׁ֥וּ יְהוָ֖ה בְּהִמָּצְאֹ֑ו קְרָאֻ֖הוּ בִּֽהְיוֹתֹ֥ו קָרֹֽו׃
Quaerite Dominum, dum inveniri potest; invocate eum, dum prope est.
Cercare (דָּרַשׁ dāraš) in ebraico significa anche “investigare”, “informarsi”, “chiedere”, “studiare”, “consultare”, “rivolgersi” o “prendersi cura”. Il significato di questo verbo dal campo semantico così ampio dipende dal contesto in cui si presenta e determina le diverse sfumature del suo senso. Questo verbo richiede un complemento, che può essere anche qualcosa di astratto, come giustizia o pace. In ogni caso, questo verbo contiene il significato di attività, azione, dinamismo. L’azione del verbo דָּרַשׁ (dāraš) si compie solo quando realizza ciò che sta cercando. Stupisce che l’uso teologico di questo verbo sia più frequente di quello comune e il più delle volte il soggetto di דָּרַשׁ (dāraš) è l’uomo e il complemento, cioè l’oggetto della ricerca, è Dio.
L’espressione יהוה דָּרַשׁ (dāraš YHWH), che appare nell’odierna prima lettura (Is 55,6-9), in senso teologico definisce l’atteggiamento fondamentale della lealtà e dell’attenzione. Dio risponde a questo atteggiamento con la propria lealtà e si lascia trovare. Va notato che questa espressione occupa un posto importante negli insegnamenti dei profeti. Infatti, Isaia grida: “Cercate il Signore mentre si fa trovare, invocatelo mentre è vicino” (Is 55,6), e attraverso il profeta Amos Dio dice similmente: “Cercatemi e vivrete” (Am 5, 4). Dio stesso dice anche attraverso Isaia che “i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie”, il che significa che è necessario che l’uomo cerchi Dio. Cercare Dio, quindi, significa conoscere e assumere la mentalità di Dio nella sua libera e gratuita generosità. Isaia invita alla conversione, perché Dio è generoso nel perdono.
Ma il vangelo di oggi (Mt 20,1-16) mostra il volto generoso di Dio anche nel donare: “Amico, io non ti faccio torto; Non sei stato d’accordo con me per un denaro – dice il padrone di casa nella parabola di Gesù – anch’io voglio dare a quest’ultimo quanto a te. Non posso fare con le mie cose ciò che voglio? Oppure sei invidioso perché io sono buono?”. Che tutti noi possiamo non solo “cercare Dio”, ma anche accogliere e saper godere della sua generosità.